Una miscela deflagrante preannunciata con un “innocente” video del sindaco neritino che senza giri di parole ha dato la sua disponibilità per un eventuale candidatura a destra per uno scranno alla regione, salvo imprevisti di un preannunciato autunno “caldo” nella politica leccese.
L’avv. Mellone non nuovo all’uso sapiente, grazie ai suoi fidati comunicatori, dei social ha spiazzato non tanto i suoi “affezionati” detrattori ma quella destra che ora dovrà fare i conti con la desiderata di un outsider dal consenso per difetto di circa 10 mila voti in città per arrivare per tutta la provincia leccese ad altri potenziali 10mila circa di voti per non contare la preferenza per la lista a cui farà capo.
Una previsione, ripeto per difetto, data dall’ultimo consenso comunale, fermo restando che il “paniere di voti” sia rimasto immutato; dal consenso che si percepisce di una fetta importante di elettori sparsi nella provincia leccese che voterebbero senza indugi Mellone nelle vesti di consigliere regionale .
Un Mellone in perpetua campagna elettorale da 9 anni che a fine mandato si sta giocando le sue carte su due fronti nel breve periodo: uno in previsione di una candidatura per la corsa a consigliere regionale e in ultima analisi se ci sarà il veto nazionale della sua amata destra, si troverà già in corsa elettorale alle prossime tornate comunali neretine nel 2026 nelle vesti di una candidatura in consiglio comunale, con un’importante ipoteca su ruoli di primo piano, a sostegno dell’avv. Sodero probabile candidata allo scranno di primo cittadino neretino della sua stessa coalizione attualmente al potere .
Tutto sommato una strategia vincente di un politico tutto tondo che ha capacità di governo ma soprattutto è affetto da quel pragmatismo di cui si riconosce la forza di portare , come lo stesso Mellone ha scritto su i social, “la luce” in quella politica del fare da tempo latitante.
Ma in quale partito della coalizione a destra sarà papabile Mellone?
Si può ipotizzare Lega o Fratelli d’Italia casati per patrimonio “spirituale” politico di riferimento e per amicizie di lunga data con riferimenti noti nella destra leccese e non solo;
Realisticamente per la legge dei numeri Mellone, con la Lega priva di candidati alla ‘Vannacci’ e con il rischio di non raggiungere il quorum di lista, potrebbe accasarsi in Fratelli d’Italia.
Un Mellone con un portfolio di voti che in Fratelli d’Italia renderà nulla la ricandidatura di qualche consigliere uscente per non parlare poi di chi forte di meriti sul campo ha lavorato un’intera legislatura regionale per accaparrarsi il diritto ad una candidatura proprio in Fratelli d’Italia.
L’uscita sui social, dopo il video annuncio, di un analisi ad opera di “strateghi politici” a lui legati a doppio filo, è palese l’eccitazione a rilevare la possibilità, non remota, che la notorietà di Mellone abbia oltrepassato i confini neritini rendendo concreta la possibilità di esportare la “rivoluzione melloniana”, colonizzando la politica regionale.
Una tesi ovviamente oggi tutta campata in aria ma che forse, forse visti i presupposti potrebbe rivelarsi una mezza verità. Per ora non resta che leggere gli eventi di questa rivoluzione in atto e attendere il prossimo annuncio social…