Sotto la lente di ingrandimento “politico” da parte del capo gruppo Andare Oltre , Gianluca Fedele, le dichiarazioni elettorali del candidato sindaco Mino Frasca. Dichiarazioni che per ragioni “oscure” non appaiono su questa testata giornalistica non per la nostra linea editoriale votata al pluralismo democratico ma probabilmente ad una scelta di fronte di chi potenzialmente da sindaco ha già fatto una scelta. Ovviamente la nostra porta è sempre aperta. (n.d.r)

Per la serie “dico cose impossibili tanto non sarò mai eletto” Mino Frasca annuncia la demolizione della ciclabile di via Bonfante. Probabilmente uno dei punti di forza del programma elettorale del candidato sindaco che anticipa altre proposte fantascientifiche come il ponte tra il pizzo dell’Aspide e Santa Caterina, un grattacielo a Boncore o 1 milione di posti di lavoro. Le leggeremo nei prossimi giorni, non varranno niente, non hanno fondamento tecnico, logico ed economico, ma gli serviranno per esercitare scolasticamente il ruolo del candidato che strizza l’occhio a questa o quella categoria di cittadini.  


Frasca, però, con questo intervento non dice una serie di cose: dalla più banale, cioè con quali soldi procederebbe alla demolizione, a quelle più serie, cioè come giustificherebbe all’Ue la decisione di bruciare il finanziamento ottenuto dal Comune per la ciclabile e soprattutto chi darebbe indietro lo stesso finanziamento milionario all’Ue. Lo fa lui? Paga tutto Mino Frasca? Dice, invece, una sciocchezza più sciocchezza delle altre: su via Bonfante “un’eventuale ambulanza sarebbe impossibilitata ad intervenire”. Facciamo notare al candidato che la pista ciclabile esiste ormai da quasi due anni e di ambulanze e altri mezzi di soccorso e di emergenza ne ha visti passare a centinaia. Facciamo notare ancora a Frasca che se ha fatto per qualche anno il presidente dell’azienda di mobilità della città di Lecce lo ha fatto per una scelta politica, non perché la mobilità sia il suo forte. E si vede.


No, Nardò non vuole tornare indietro. Oggi tutte le città del mondo costruiscono reti di ciclabili e restringono gli spazi per i mezzi a motore cercando di ridurre caos, inquinamento, stress, rumore. Chi va a piedi o in bicicletta sono i giovani, gli studenti, gli anziani, i lavoratori, tutti quelli che non possono permettersi un’automobile o semplicemente chi vuole usare le gambe e la bicicletta perché fa bene alla salute e fa stare meglio. Non c’è una guerra tra chi usa la bicicletta e chi usa l’auto, ognuno di noi fa una scelta ed è quindi auspicabile che chi pianifica le infrastrutture stradali offra le stesse opportunità ai primi e ai secondi.
Nardò guarda avanti, non al modello di città del secolo scorso.

Gianluca Fedele Consigliere comunale di Nardò Capogruppo Andare Oltre 

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