La ministra per le disabilità Erika Stefani ha visitato ieri sera il centro diurno socioeducativo e riabilitativo “Armonia” di via Avetrana. Nel Salento in questi giorni per una serie di appuntamenti politici del suo partito (Lega), la ministra Stefani ha voluto incontrare operatori e ospiti della struttura neretina, inaugurata nel 2018, ospitata nell’ex mattatoio (ristrutturato e recuperato dal punto di vista funzionale) e gestita dalla cooperativa sociale Polis.

Ad accompagnarla il sindaco Pippi Mellone, il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso, i parlamentari Roberto Marti e Anna Rita Tateo.
“È evidente che in questa struttura, come in tante altre sul territorio – ha detto Erika Stefani – c’è un grande lavoro di squadra tra operatori, amministrazione comunale e altri enti. Si fa tanto e bene su un tema complicato come la disabilità e ne sono molto contenta, del resto questo è un fronte in cui necessariamente bisogna lavorare insieme e in cui c’è sempre molto da fare. Tenendo a mente che la bussola del lavoro che si fa in centri come “Armonia” è sempre quello di riflettere sulle caratteristiche che ognuno di noi ha, quindi individuarle e valorizzarle. I sorrisi che ho visto oggi mi hanno fatto felice”.


“Torno sempre con gioia in questo centro – ha aggiunto il sindaco Pippi Mellone – in cui si fa un gran lavoro e per cui l’amministrazione comunale si è spesa e si spende tantissimo. È una struttura che in questi anni è cresciuta e che, con l’impegno di tutti, continuerà a crescere. Intanto, grazie a tutti quelli che ci lavorano e che svolgono un servizio tanto complesso quanto essenziale per Nardò e per gli altri comuni dell’Ambito, un sostegno importantissimo all’autonomia e alla valorizzazione delle persone disabili e delle loro famiglie”.


Il centro “Armonia” ospita una trentina di persone ed è a servizio soprattutto dei comuni dell’Ambito Sociale di Zona n. 3, di cui Nardò è capofila. Si tratta di una struttura socioassistenziale a ciclo diurno finalizzata al mantenimento e al recupero dei livelli di autonomia della persona e al sostegno della famiglia, in particolare soggetti diversamente abili, tra i 6 e i 64 anni, che necessitano di prestazioni riabilitative di carattere sociosanitario. Il centro aiuta le persone disabili a mantenere la propria autonomia perché si fonda su un modello che considera questo servizio come luogo di “abitazione”, nel quale mantenere e proseguire per quanto possibile le abitudini proprie dell’ambiente familiare, compatibilmente con le esigenze di vita comunitaria.

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