Non le manda a dire l’uscente e ri_candidato sindaco Mellone alla coalizione antagonista a sostegno del candidato sindaco Falangone. La querelle è il nuovo edificio scolastico di via Marzano prossimo ad essere inaugurato. Oggi conferenza stampa di Falangone a sostegno della paternità e annesse critiche, argomento sostenuto con fasi alterne in tutto il mandato di Falangone e di alcuni consiglieri nella veste di opposizione nell’amministrazione Mellone 2016-2021. Puntuale e disarmante la replica di Mellone che risponde colpo su colpo alle accuse del suo antagonista elettorale in una campagna elettorale dal sapore agrodolce. (n.d.r)

“Il merito della scuola di via Marzano è nostro, questi “signori” sono pregati di girare al largo, molto al largo, da questo tema”.  È netta la replica del sindaco Pippi Mellone alla presa di posizione dell’opposizione e del candidato sindaco Carlo Falangone sulla nuova scuola di via Marzano, che sarà inaugurata lunedì.
“Se non avessimo noi cofinanziato l’opera, con un impegno quinquennale e molto gravoso di un milione di euro – spiega – la scuola non sarebbe mai sorta, visto che i finanziamenti non basta prenderli, bisogna poi garantire e mettere a disposizione la quota spettante al Comune (in questo caso altissima), cosa che l’amministrazione che ci ha preceduti non aveva fatto. Così come non aveva pensato a dove trasferire gli studenti durante i lavori, a come gestire il trasferimento e a come adibire le sedi temporanee (noi abbiamo fatto un intervento in tempi record nell’immobile di via Foggia). Non avevano programmato nulla.
Non solo, ma nel progetto originario mancavano quattro classi e molti spazi, che abbiamo potuto integrare solo con un altro finanziamento a fondo perduto da 425 mila euro che abbiamo cercato e ottenuto noi. Questa è un’opera su cui la mia amministrazione ha fatto uno sforzo gigantesco: sulle risorse economiche necessarie, sul progetto, sul bando di gara (che ha avuto un risvolto al Tar con il ricorso di un ricorrente, giudicato infondato), sulla sistemazione degli studenti, sul cantiere e sui lavori. Non solo abbiamo ereditato da loro problemi, macerie e una città al palo, ma abbiamo scoperto subito che le poche cose che avevano tutta l’apparenza di una prospettiva positiva, come i fondi ricevuti dai piani regionali di edilizia scolastica per la nuova scuola di via Marzano, erano sostanzialmente farlocche, vista la quota di cofinanziamento mancante e le carenze del progetto. Per cui, il merito è tutto nostro, non si azzardino a raccontare ai neretini verità fantascientifiche.


Sulla palestra – continua – la questione è semplice ed è a loro nota, fingere disappunto è pietoso. Sanno benissimo infatti che, da piano regolatore, manca la cubatura e quindi occorre fare una variante e inviarla in Regione. Il fatto che loro semplifichino vicende anche molto complesse dal punto di vista tecnico non è dovuto alla retorica della campagna elettorale, ma al fatto che non sanno come si amministra, non sanno cosa c’è dietro ogni opera pubblica e ogni scelta gestionale, non sanno come si intercettano i finanziamenti e come si gestiscono. Semplicemente, non ci arrivano. Anche perché, non fosse così, non si lamenterebbero di non aver ricevuto il verbale di consegna della scuola, che è stato formalizzato solo ieri.


Infine, la cerimonia di inaugurazione. Che arriva oggi perché i tempi di cantiere sono stati calibrati per l’avvio dell’anno scolastico, non certo per le elezioni, che dovevano essere a maggio scorso. Si tratta, comunque, di una iniziativa voluta e organizzata dal Polo 3 e il sottoscritto partecipa nella sua veste istituzionale, rispettando perfettamente le regole. Quale propaganda? Questi farneticano e oltraggiano l’istituzione scolastica, i docenti che si sono impegnati per iniziare con una grande festa questo anno scolastico, le famiglie e i bambini.

Marcello Risi e i suoi eredi oggi candidati, cinque anni fa (a pochissimi giorni dal voto) facevano tour a edifici dati per finiti ma tenuti su con i puntelli metallici, come l’ex pretura di piazza Salandra, o tagliavano il nastro a opere da completare, come l’ex macello su via Avetrana (quattro mura desolatamente vuote), richiuso cinque minuti dopo la cerimonia a favore di telecamere. Una struttura, quest’ultima, che per la cronaca, solo molti mesi dopo, grazie al nostro impegno e alla nostra capacità, è potuto diventare un centro d’eccellenza a sostegno delle persone disabili. Questi nuovi smemorati di Collegno dimenticano gli atteggiamenti autoritari, sprezzanti delle leggi, arroganti e mistificatori che hanno sempre avuto nelle scorse campagne elettorali. Anche in questo diamo loro una lezione di stile.


La differenza tra prima e dopo, d’altronde, i neretini la conoscono. Prima – conclude il sindaco Pippi Mellone – si organizzavano cerimonie fasulle a quindici giorni dalle elezioni, ora lavoriamo costantemente per i cittadini, con tagli di nastro e risultati che arrivano ogni giorno, da cinque anni a questa parte”.

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